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Manifesto Fotografia

Con questo Manifesto "Fotografia per un mondo migliore" il Fotografo artista Giuseppe Cocco, propone per la Fotografia, l'impegno civile e sociale, etico ed estetico, la partecipazione attiva al dibattito politico, l'interazione propositiva e costruttiva, con tutti gli ambiti dell'attività umana che formano la società: sociali, spirituali, politici, economici, antropologici, sociologici, filosofici, ecologico ambientali.

La Fotografia come tutte le Arti, è Stupore, Meraviglia, Bellezza che emozionano, icone dell'immaginario collettivo che inducono a meditare e riflettere, arricchendo la mente e lo spirito.
La Fotografia vive di emozioni, restituisce e genera emozioni, narra bellezza.
La Bellezza ci salva, ci rende umani, ci libera, aprendoci alla trascendenza, induce a meditare e riflettere, arricchisce la mente e lo spirito; evita l’imbarbarimento dei singoli e delle società. 
Il suo, e il nostro contributo di artisti al miglioramento “dell’estetica e dell’etica del quotidiano” e della qualità della vita, possono realizzare un mondo migliore.

La Fotografia è un linguaggio in grado di comunicare esprimendo e narrando emozioni e la visione coinvolgente del mondo.
Infatti, la Fotografia, attraverso la forza evocativa emozionale, la potenza creativa e testimoniale, supportate da un linguaggio esteticamente “accattivante”, può indurre la riflessione, grazie alla sua capacità di parlare un linguaggio tra i più comprensibili e coinvolgenti al mondo.
Ispirata da sensazioni ed emozioni, attraverso la posa, la meditazione, la lentezza dello sguardo, crea icone, ed ha la capacità di indurre letture da cui scaturiscono pensieri, considerazioni, rimandi culturali.

La Fotografia, la Cultura, l'Arte, la Creatività sono strutture di significati che viaggiano su reti di comunicazione intangibili che partono dalle menti e dai cuori, spandendosi per luoghi e territori, identificandoli, ma non fermandocisi, espandendosi, arricchendosi e integrandosi, accrescendosi come una valanga. Come i pollini vengono trasportate per il mondo con vari mezzi e inseminando, si fanno lievito”


La Fotografia è voce profetica che grida nel deserto, perché si rivolge ad una società materialista, con il linguaggio della bellezza e dello spirito. Ama la Creazione perché se ne sente parte e ad essa si ispira.

Perché l'Artista sa che l'umanità, per non alienarsi (andare fuori di testa), ha bisogno di riscoprire il sacro e che l'Arte per sua natura ne è promotrice ed anello di congiunzione. 

Perché tutta l'Arte è la rappresentazione del mondo esteriore filtrato col mondo interiore dell'artista; trae i motivi del suo agire dalle profondità e ricchezza del mondo spirituale, secondo un piano che deriva dal karma dell’umanità nel corso delle epoche. 

La Bellezza salva il Mondo, l'Uomo e la Società, mentre la bruttezza li condanna ad uno stato di alienazione, imbarbarimento e aridità spirituale, morale, umana
Ma la Bellezza chi la salverà se non l'Arte e con essa la Fotografia, capaci di testimoniare e leggere il mondo con gli occhi dell’anima, di essere contemporanei e, allo stesso tempo profetici, di precorrere i tempi, con la nostra sensibilità e ipersensibilità. 


Il Fotografo autore Creativo, da pro-Creatore si fa creatore con la sua opera, chiamato ad agire per la promozione della Bellezza, parlando agli spiriti e alle coscienze, per un mondo migliore.
Perché, solo educando alla consapevolezza e all'uso dei cinque sensi + due, cuore e mente, le coscienze alla percezione della bellezza, si affina la sensibilità, la personalità individuale e sociale; al rispetto per la vita, degli altri, all'individuo, alla persona, all’autonomia di giudizio, al dialogo, restituendo senso d’identità e appartenenza; riscoprendo il ruolo dell’uomo in natura, per quanto possibile, tornando alle origini del pianeta creato, da cui è scaturita la vita.

Il Fotografo, oggi più che mai, deve sentire il dovere di un rinnovato impegno civile, politico, sociale, ecologico, ricoprendo uno spirito di servizio, propositivo, profetico, un ruolo attivo nella società contemporanea.

L'Italia e l'Europa hanno bisogno di riscoprire Armonia e Bellezza, andando oltre l'economia di mercato e il materialismo, debbono finalmente scoprire ciò che unisce popoli e nazioni, attraverso la conoscenza e condivisione delle proprie radici artistiche e culturali.
Un dialogo che può essere promosso e incentivato solo da uomini e donne Fotografi, operanti nel mondo delle Arti e della Cultura.

Noi italiani, per primi, dobbiamo riscoprire le nostre identità culturali e territoriali, per riappropriarci di valori non negoziabili, e della passione di appartenere ad un paese unico, ricco di storia, arte, civiltà e bellezza che, in centinaia di anni, i nostri padri hanno saputo trasformare e sedimentare in luoghi e territori, nel rispetto e nell'amore e nel rispetto per l'ambiente, con le sue bellezze naturali, artistiche, architettoniche, i paesaggi naturali rurali urbani. L'unicità locale da poter condividere, mettendo in comune al tavolo della globalizzazione.
Depositari e custodi del mondo per le generazioni presenti e future, dobbiamo cominciare a sentire forte il dovere di conservare, valorizzare l'antico, realizzare e promuovere il contemporaneo, mettendo le basi per il futuro; valorizzando e promuovendo la creatività degli Artisti contemporanei, sostenendoli e dando loro diritto di cittadinanza nell'ambito dei propri territori di appartenenza, del Paese e dell'Europa.

Questo manifesto, nasce dalla consapevolezza che la Fotografia, la Creatività e le Arti tutte, arricchite da nuove libertà e potenzialità creative e tecnologiche, dalla convergenza e integrazione dei media e dalla multimedialità, offrono nuove possibilità a tutti i Fotografi di comunicare, narrare e dialogare tra loro e con i loro pubblici.
Affermiamo che il presente per realizzarsi, ha bisogno di azione, movimento, creatività, spiritualità e bellezza.
Sentiamo il dovere di alzare la nostra voce, di gridare con le nostre opere, dalla rete alle piazze la nostra volontà, di essere soggetti attivi per la soluzione dei problemi che attanagliano la nostra contemporaneità, impegnandoci con senso di responsabilità, per la Bellezza, la Cultura, contro l’insipienza, la presunzione dell’ignoranza, la corruzione, la miopia dei governanti e delle masse dalle coscienze drogate dall'egoismo ed edonismo figli del benessere e del materialismo.

Dobbiamo far sì che la nostra opera non offenda la vista e le sensibilità, ma sia sempre gradevole per chi la guarda; che non cessi mai di essere Arte, Bellezza, Comunicazione.

I Fotografi italiani, europei e dei paesi mediterranei, hanno bisogno di riconoscersi, ritrovare le proprie radici artistiche e culturali, tornando ad essere l’humus di quelle civiltà che hanno illuminato il mondo; attivando collaborazioni e interazioni, riattivando, al contempo, il dialogo tra le culture, riscoprendo integrazione, ispirazioni condivise, interculturalità, multiculturalità, accoglienza e crescita nelle diversità.

Nell’epoca della globalizzazione che mette in discussione tutte le certezze e le rendite acquisite, in cui il pessimismo si diffonde sempre più, solo noi Artisti siamo in grado di mantenere la lucidità e l’originalità delle identità culturali e territoriali, dei valori spirituali che vanno oltre l'aridità economica, non negoziabili e non delocalizzabili, la passione di testimoniare l'appartenenza al Paese Italia.

Il XX secolo ha rappresentato la crescita esponenziale di molti progressi, grazie alla spinta dell’immaginazione e dell’ingegno umano: sono cambiate le nozioni di spazio e tempo, migliorate le comunicazioni e i trasporti in grado di migliorare la qualità della vita e del lavoro.
Non altrettanto si può affermare per la convivenza sociale e lo status di popoli ed individui, per i quali, si registra una tendenza contraria, che ha portato gran parte di uomini, donne e bambini ad uno stato di degrado sociale ed esistenziale aberrante. Stesso destino, hanno subito l’ambiente e le risorse dell’Italia e del pianeta che, con altrettanta crescita esponenziale, sono sottoposte ad un abuso e ad un depauperamento criminale, purtroppo inesorabile.
Sul nostro pianeta si è creato uno squilibrio globalizzato, sociale, civile, etnico, geopolitico, ecologico, di macroscopiche proporzioni.
Paradossalmente, forze centripete, hanno realizzato un contrasto che ha portato a contrapporsi la rapidità dei mezzi di comunicazione, telematici e di trasporto, che annullano le distanze avvicinando gli abitanti della terra, all’aumento delle distanze millenarie che si frappongono tra gli individui, le comunità, le etnie; cause irrimediabili di povertà, discriminazioni, tensioni, esodi di massa, nei quali, i singoli individui, che cercano di entrare a far parte di mondi dai quali per troppo tempo sono stati estromessi, per conquistare parità di diritti, a scapito della qualità della vita e dell'ecosostenibilità.
La fretta, la smania e la bulimia di potere e ricchezza, dell’avere egoistico, l’edonismo, hanno imposto e sviluppato ansie, angosce, invidie, frustrazioni, facendo perdere di vista l’individuo, la persona, l’essere, l’etica e lo spirito, la capacità di vivere con lentezza, dando spazio alla meditazione e all'ozio creativo, con ritmi naturali e in maniera ecosostenibile.
Terribili distrazioni e superficialità alle quali, come Artisti, testimoni attenti, ci sottraiamo, dichiarando la volontà di svolgere un ruolo costruttivo e propositivo; sapendo passare tranquillamente tra il rumore e la fretta, apprezzare la pace che c’è nel silenzio, isolandoci nel rumore, rimanendo individui nella massa, lavorando con lentezza, oziando per meditare e creare, oltre ogni crisi economica, con e per lo spirito, per l'ambiente, l'ecosostenibilità ambientale e la convivenza umana.

Noi Fotografi vogliamo essere uomini e donne per gli altri, quegli altri ai quali vogliamo donare la nostra visione del mondo, per illuminare il cammino e la vita quotidiana, il futuro, leggendo ed interpretando i segni dei tempi, noi stessi segni dei tempi.
Vogliamo dialogare con tutte le culture e le religioni, tolleranti, attenti agli ultimi, dando voce a chi non ha voce, valorizzando ciò che unisce, perché le Arti possono contribuire a superare le tensioni sociali, etniche, la disoccupazione e la cultura della depressione individuale e sociale.

In un’Italia in cui Creatività, Fotografi Fotografia Arte Artisti, oggi come ieri, risultano necessità per alcuni e bene superfluo per altri, bisogna promuoverne sensibilizzare, promuovere, far conoscere, alfabetizzare, diffondere, nel senso più ampio possibile: andando oltre l’atteggiamento nichilista e pessimista di questa società materialista e superficiale, che ci vuole paria, ghettizzandoci, in una teca dorata o in un limbo; con un atteggiamento e un pensiero comune che ci mitizza e al contempo ci vuole poveri guitti senza diritti e destinati a una vita di stenti, al servizio di questo o quel potere, manipolati ed esclusi da un mercato drogato e corrotto.

FOTOGRAFIA ARTI CREATIVITA’ SONO potere, risorsa, valore, ricchezza, servizio, patrimonio personale e comune, oltre ogni divisione sociale, geografica, etnica, religiosa, ideologica, di pensiero.

Noi Fotografi artisti vogliamo e dobbiamo sensibilizzare alla consapevolezza, parlare a quanti vogliano combattere contro l’abitudine e la noia di un paese corrotto dalla superficialità, dalla cialtroneria, dal noioso immobilismo sclerotizzato del potere e dell'economia di mercato, del sistema condizionato dall'industria decotta, a favore di una riscoperta delle nostre peculiarità imprenditoriali tipica, fatta di artigianato e produzione agroalimentare creativi; attività più consone e più sostenibili per la struttura geografica, storica, sociale e antropologica del nostro Paese.

Siamo convinti che sia necessario ripensare ai valori, in un’Italia che assieme all’Europa ha aderito acriticamente, irresponsabilmente, immaturamente, ad una globalizzazione occidentale bulimica, trascinando tutti ed ognuno nel vortice di una moneta e un'economia uniche; in cui ogni scelta è ispirata al pensiero per cui, l'unico sviluppo e crescita possibili debbano portare all’eccesso di avere, consumare e sprecare egoisticamente, invece che alla decrescita sostenibile, demonizzata da chi ci ha portato alla crisi, non pensando che possa riumanizzare, rieducando al rispetto, all’essere, all’altruismo e alla condivisione.

Il Fotografo autore socialmente impegnato, è portatore di un fattore etico, spirituale e morale, che s’inserisce nell’economia di scala dei territori come delle imprese aperte al sociale, il cui obiettivo può arricchirsi e divenire una vera e propria missione, attraverso l’uso e il sostegno all'Arte e alla Bellezza.
Con le nostre opere vogliamo essere utili, intervenendo e dialogando in maniera diffusa con territori e amministrazioni locali, che costituiscono l’asse portante del nostro Paese, con la loro forte identità storica, artistica, artigianale, culturale, monumentale, paesistica, ambientale. Vogliamo promuoverne e valorizzarne la bellezza, dar voce e visibilità a chi non ne ha, a ciò che sfugge ai più, incontrando e dialogando, al contempo, con la gente.
Di fronte al bisogno di Bellezza, come Fotografi, sentiamo di poter offrire il nostro contributo, attraverso la nostra opera, interpretando il reale contemporaneo, con stili e linguaggi non convenzionali, personali, in grado di coniugare, forza della visione, ispirazione, sensibilità e linguaggi artistici, con i valori sociali d’identità, da trasmettere e veicolare, sui territori e dai territori.
Creativi autori, sentiamo di coinvolgerci, ognuno con la propria sensibilità e il proprio linguaggio, la propria personalità e personale visione, il proprio stile espressivo, eletto a linguaggio interpretativo, a leggere e conoscere, scoprire e conservare, narrare e comunicare, proponendo valori e cultura.

Nel nuovo millennio, le Arti, strumento di testimonianza, proposta, comunicazione sociale, possono essere progetto di avvicinamento e congiunzione di tutto ciò che è reciso e spinto verso distanze contrapposte; devono ritrovare e ripensare la propria potenza di strumento conoscitivo e di analisi della realtà che, mediando tra contemplazione, documentazione e denuncia, sfruttino il proprio linguaggio universale.

E’ nostra convinzione che nessuno possa e debba limitare Fotografia Arte Creatività rinchiudendole in luoghi non luoghi, asfittici e/o ghettizzanti, o soffocando gli Artisti che hanno qualcosa da dire, dentro giochi di potere, in trappole tese da un sistema creato ad arte da una congrega di cialtroni, critici, curatori, galleristi, mercanti che, barando, cercano di rubare la scena agli autori stessi.
Plaudiamo quindi, quelle iniziative private e pubbliche che sanno riconoscere la validità e l'importanza della missione e del messaggio Artistico.

Ogni grande epoca ha un suo fine interiore, e dunque una sua bellezza esteriore. Ma la bellezza consiste nell’esprimere l'interiorità. Per questo, non bisogna guardare indietro, né valutare la nuova bellezza con i metri del passato. Noi Artisti, depositari di creatività unica e irripetibile, con la nostra capacità di produrre opere di bellezza, dobbiamo essere consci della nostra forza e porci alla pari con ogni altra figura della società.
Pertanto, l’obbiettivo che ci prefiggiamo, è di rivolgerci a tutti, impegnandoci nel sociale e per il sociale, convinti che la Fotografia, interagendo con le altre Arti, siano strumenti privilegiati, in grado di assolvere una funzione progettuale, in un mondo in forte crisi identitaria.

Scriveva Gramsci nel 1932, nel XII° dei suoi "Quaderni dal carcere", interamente dedicato al ruolo degli intellettuali: “Non c’è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l’homo faber dall’homo sapiens. Ogni uomo, infine, alla fine della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un ‘filosofo’, un artista, un uomo di gusto, partecipa ad una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere nuovi modi di pensare”; pertanto, consci della nostra forza e ci poniamo alla pari con ogni altra figura culturale, economica, politica.

Maggiore sarà il nostro impegno, la nostra autorevolezza, il nostro coinvolgimento politico e sociale, maggiore sarà il nostro contributo al miglioramento “dell’estetica e dell’etica del quotidiano” e della qualità della vita, per la realizzazione del ben-essere, superando il ben-avere, per un mondo migliore.


Giuseppe Cocco 2008


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